Fita Taekwondo: la storia della Federazione Italiana Taekwondo
La Federazione Italiana Taekwondo - FITA è una federazione sportiva che rappresenta, promuove, gestisce e amministra l'arte marziale del Taekwondo in Italia da oltre 50 anni. La FITA, con i suoi circa 30.000 tesserati e 600 società affiliate svolge oggi un ruolo di primaria importanza nel Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) ed è membro della World Taekwondo, ossia della Federazione Mondiale Taekwondo.
La storia del Taekwondo in Italia comincia nel 1966 a Roma con l'apertura della prima palestra del Maestro Sun Jae Park (10-7-1938 / 28-2-2016), il famoso "Centro Taekwondo Roma".
Fita Taekwondo: la storia della Federazione Italiana Taekwondo
La Federazione Italiana Taekwondo - FITA è una federazione sportiva che rappresenta, promuove, gestisce e amministra l'arte marziale del Taekwondo in Italia da oltre 50 anni. La FITA, con i suoi circa 30.000 tesserati e 600 società affiliate svolge oggi un ruolo di primaria importanza nel Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) ed è membro della World Taekwondo, ossia della Federazione Mondiale Taekwondo.
La storia del Taekwondo in Italia comincia nel 1966 a Roma con l'apertura della prima palestra del Maestro Sun Jae Park (10-7-1938 / 28-2-2016), il famoso "Centro Taekwondo Roma".
Ben presto il Taekwondo si diffuse in modo lento ma costante in particolar modo al Centro-sud che notoriamente sono regioni in cui gli sport da contatto attecchiscono più facilmente. Inoltre, la diffusione delle arti marziali e dei film con protagonista Bruce Lee fecero da amplificatore del movimento Taekwondo.
La nascita di questo nuovo movimento sportivo fece nascere ben presto l'esigenza di "appartenere" a un ente, così nacque la FITKD, inizialmente affiliata alla ITF, ossia un'associazione di Maestri a livello internazionale che aveva dato inizio alla diffusione mondiale (in modo particolare in Europa e in America) del Taekwondo.
Nonostante le difficoltà iniziali, grazie alla spettacolarità delle tecniche, al dinamismo e alla completezza funzionale del Taekwondo, quest'ultimo ebbe una sempre maggiore visibilità in Italia e l'Italia stessa cominciò ad avere una maggiore rilevanza anche in campo internazionale grazie soprattutto alla medaglia d'oro ottenuta raggiungendo il primo posto ai mondiali ITF di Montreal, nel 1974.
Dopo i primi 10 anni di storia, arrivò la prima scelta difficile nel campo gestionale e amministrativo di questa disciplina: la nascita di una nuova Federazione Mondiale Taekwondo, ossia la WTF, portò la FITKD a spostarsi e ad entrare nell'ambito, appunto della WTF, lasciando così la ITF nonostante gli ottimi risultati ottenuti in quel circuito. La scelta non fu solamente una questione di strategia politica o amministrativa sebbene la WTF fosse sostenuta proprio dal governo coreano: i regolamenti aggiornati (rispetto a quelli della ITF rimasti obsoleti e inadeguati per lo sviluppo che aveva preso il TKD moderno) e la struttura della WTF garantivano nel miglior modo possibile lo sport del Taekwondo e la Federazione Italiana sotto tanti aspetti.
Nel 1975 al secondo Campionato Mondiale della WTF va in scena per la prima volta l'uso della corazza (o corpetto) che in qualche modo sancisce una netta divisione fra il Taekwondo "primitivo" e quello moderno. I risultati positivi degli azzurri del Taekwondo continuarono nel 1975 al Campionato Europeo a Monaco, grazie a una medaglia d'oro e a una d'argento, che garantiscono all'Italia un ruolo da protagonista in questo sport.
La crescita del Taekwondo a livello mondiale destò l'attenzione del Comitato Olimpico Internazionale, tanto da permettere alla WTF di essere ufficialmente riconosciuta dal CIO al fine di tentare l'ingresso nel prestigioso mondo delle Olimpiadi. Tuttavia, proprio per il raggiungimento di questo scopo tutte le singole Federazioni nazionali di Taekwondo dovettero impegnarsi per trovare una propria identità, ufficialità e indipendenza nei propri Stati.
Con questa finalità, fu presa la decisione nel 1980 di sciogliere la FITKD per entrare nella FIKDA che in quel momento, anche grazie alla Federazione del Judo, era l'unica struttura per gli sport di combattimento ad avere una forma di riconoscimento ufficiale in Italia.
Nonostante gli scetticismi di qualcuno a causa di questo passaggio che segnava in qualche modo il traghettamento da un'organizzazione di tipo quasi "familiare" a una struttura più grande e formale, nei primi anni '80 il Taekwondo passò alla FIKDA, poi diventata FITEKDA (Federazione Karate Taekwondo e discipline associate) associata fra l'altro alla FILPJ.
Nel 1985 durante il congresso di Berlino, il Comitato Olimpico Internazionale vota per la prima volta a favore dell'introduzione del Taekwondo tra le discipline a carattere dimostrativo per prossime olimpiadi, che si sarebbero tenute nel 1988 proprio a SEOUL in Corea del Sud.
I Giochi olimpici di Seoul '88 diventano l'occasione più grande del Taekwondo WTF a livello di visibilità internazionale: sebbene si parli ancora di sport dimostrativo, questa antichissima ma allo stesso tempo nuova arte marziale fu promossa in poco tempo entrando "nell'Olimpo dei giochi" molto prima di tante altre discipline concorrenti.
Il Presidente della FILPJ (cioè la federazione del Judo) decise dunque di dare il suo pieno appoggio a questa onda di modernità, favorendo la candidatura del Maestro Sun Jae Park come presidente della FITEKDA. In tal modo, si verificò una spaccatura all'interno del mondo del Karate, fra coloro che concordavano con la decisione della FILPJ e coloro che preferivano una personalità di spicco interna al mondo del Karate italiano.
Per questo motivo, dopo un periodo di contrasti, si optò per la creazione di una Federazione autonoma: così nacque la FITA - Federazione Italiana Taekwondo con presidente il Maestro Sun Jae Park.
La storia contemporanea della FITA e del Taekwondo italiano
Ben presto il Taekwondo internazionale (e di conseguenza quello italiano) conquistarono una posizione non più marginale nel panorama degli sport in generale e di quelli da contatto in particolare. All'edizione XXV delle Olimpiadi di Barcellona '92 il Taekwondo fu ancora inserito nel programma dimostrativo, ma al congresso di Parigi del 1994, il CIO decide di far diventare il Taekwondo uno Sport Ufficiale delle Olimpiadi di Sidney 2000.
Si realizza così, in meno di 50 anni, il sogno di milioni di praticanti e maestri in tutto il mondo che da tempo desideravano che questa arte marziale arrivasse ai giochi olimpici.
L'occasione di emergere in questa disciplina olimpica non lasciò l'Italia indifferente: nacque ancor di più l'esigenza di una struttura organizzativa indipendente e altamente professionale dedicata esclusivamente al Taekwondo (come d'altro canto avvenne negli altri Paesi).
Così, il Taekwondo italiano chiese e ottenne dal CONI il riconoscimento come Federazione Sportiva Nazionale nel 2000 e nel 2001 la FITA fu inserita nel registro delle persone giuridiche, partecipando per la prima volta al Consiglio Nazionale del CONI con diritto di voto.
Il Taekwondo Oggi: uno sport per tutti con una grande Federazione
Il Taekwondo in Italia, oggi, è un'organizzazione nazionale e internazionale a tutti gli effetti: decine di migliaia di tesserati fra atleti, ufficiali di gara, tecnici e dirigenti, palestre e società in ogni angolo del Paese in continua ascesa sia in termini di visibilità sia come numeri.
Le tante medaglie a livello mondiale e quelle olimpiche più recenti di Mauro Sarmiento e Carlo Molfetta (Medaglia d'oro ai giochi di Londra 2012) hanno dato ancor maggior prestigio al Taekwondo nazionale.
Con la scomparsa del presidente fondatore M° Sun Jae Park, la presidenza è passata nel 2016 nelle mani sapienti della persona che fin dalla nascita ha accompagnato il Maestro, cioè l'ex Segretario generale Angelo Cito, il quale, non solo ha proseguito l'opera del Maestro Park, ma ha anche avviato un procedimento di rinnovamento e modernizzazione della struttura organizzativa dando al Taekwondo una rilevanza anche a livello internazionale che non si sarebbe mai immaginata.
I due tornei Internazionali di ROMA GRAND PRIX 2018 e 2019 sono stati il teatro di eventi sportivi e mediatici fondamentali con una risonanza incredibile in grado di fare salire la nazione e la Federazione ai massimi vertici mondiali sportivi e non solo.
Le dimostrazioni del DEMO TEAM della World Taekwondo davanti a Papa Francesco, le acrobazie a piazza di Spagna e in giro per l'Italia, le Universiadi di Napoli del 2019, la partecipazione ai negoziati fra le due Coree sono solo alcuni degli eventi che hanno visto la FITA e il Presidente Cito protagonisti, conferendo alla Federazione credibilità sia all'interno (nei confronti dei propri tesserati) sia all'esterno con le Istituzioni politiche e sportive.
Il successo del Taekwondo Italiano: uno sport di tutti e per tutti
Il Taekwondo italiano è uno sport veramente adatto a tutti: agonisti e amatori, piccoli, grandi e soggetti con disabilità: la nascita del settore PARATAEKWONDO ha dato a tantissimi ragazzi l'opportunità di trovare una disciplina che desse valore alle proprie caratteristiche e alle proprie attitudini.
Oggi l'Italia vanta Atleti di interesse internazionale ed Olimpico nel settore ParaTaekwondo e i Maestri sono sempre molto attenti e aggiornati anche nel trattamento di alcune patologie per garantire un servizio di qualità per gli atleti e le loro famiglie.
La possibilità di praticare Forme, combattimenti, Freestyle o anche solo di allenarsi per migliorare la propria condizione atletica permette a ciascun individuo di sviluppare e di prediligere le proprie inclinazioni, acquisendo maggiore sicurezza nei propri mezzi senza trascurare l'aspetto ludico-cognitivo.
Il Taekwondo moderno è una disciplina completa consigliata da molti pediatri per lo sviluppo psico-fisico dei bambini, favorendo da un lato l'apprendimento di tecniche di difesa e la coordinazione motoria, dall'altro valorizzando la socializzazione, la disciplina, il rispetto delle regole e dell'avversario.